Il titolo è giusto: non mi sono sbagliato nell’usare il descrittivo “sottomissione” al posto di “ammissione”. Basta andare a rivedere le interviste fatte in occasione del congresso della CSU / CDU in Germania dello scorso sabato per ricevere un assaggio di quello che sono le idee politiche dei candidati (del centro) alle Europee.

https://www.n-tv.de/politik/Union-demonstriert-Einigkeit-vor-EU-Wahl-article20992196.html

In questa sede, esponenti del partito al potere in Germania e i candidati al parlamento europeo, hanno affermato pubblicamente che l’Europa è un progetto pacifico. Durante le interviste però gli stessi esponenti hanno anche detto che “è giunto il momento di caratterizzare l’Europa secondo i nostri valori, il nostro modo di vivere, e pensare di introdurlo in futuro anche al resto del mondo”.

Quando ho visto le rispettive interviste ieri sera alla TV, mi è venuta la pelle d’oca.

L’approccio centralistico dell’EU non ha futuro

Con lo stesso identico tono arrogante e totalitario, da primi della classe, l’EU tratta i suoi cittadini. Il sistema di governo che si tenta di applicare è di tipo centralistico, prescrittivo e repressivo. Le conseguenze le vediamo tutti i giorni: in Francia i “Gilet Jaunes”, nell’Est della Germania tafferugli fuori controllo nei ghetti e quartieri popolari, in molte altri paesi europei nascono nazionalismi più o meno spinti che trovano il loro nutrimento dalla distanza dell’EU dalla popolazione locale, oramai disillusa.

Questo modo di comportarsi degli esponenti EU non ha futuro. Ed è un dovere della Svizzera distanziarsi da questo modo di fare altamente antidemocratico. Trovare i compromessi di governo non significa ricattare. Significa discutere e trovare delle soluzioni che vadano bene a entrambi i partner. Esercizio in cui l’EU ha fallito, e in cui continua imperterrita, non apprendendo dai gravi errori fatti in passato.

Serve un riorientamento nella politica verso l’EU

E’ dunque necessario un cambio di paradigma nei rapporti con l’EU. Dobbiamo tornare ad essere un partner alla pari e che dice chiaramente dove sono i limiti e quali sono gli aspetti negoziabili, rispettivamente quali no.

In questo senso va interpretato anche il mio No deciso in merito alla nuova regolamentazione sulle armi. E’ necessario mettere fine con un punto fermo e deciso ai tentativi di imposizione di normative insensate, che vengono legate in modo ricattatorio ad altri temi e che di fatto non sono coerenti con l’obiettivo da raggiungere. Limitare le libertà individuali con il pretesto della lotta al terrorismo, predisponendo un inasprimento automatico delle norme ogni 5 anni è esattamente quel tipo di modus operandi che va fermato e rifiutato. Lotta efficacie al terrorismo non significa imbavagliare i cittadini onesti, bensì dare alle forze dell’ordine gli strumenti che permettono loro di svolgere il lavoro concentrandosi sui rischi veri.

Al di fuori dell’EU esiste il mondo

Esiste tutto il mondo al di fuori dell’EU. Un mondo che è pronto a intrattenere relazioni alla pari con un paese sovrano come il nostro e al quale continua a guardare come un esempio di convivenza civile tra culture diverse.

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