In questo periodo tutti noi siamo confrontati con il pagamento di fatture, più o meno salate, relative a servizi e prestazioni che abbiamo ricevuto, o per le quali dobbiamo pagare in anticipo. Lo Stato e le imprese da lui delegate incassano, i cittadini in cambio dovrebbero ricevere un servizio o una prestazione di qualità.
Ho voluto usare il condizionale poiché dai tanti mugugni più o meno velati giuntimi alle orecchie, molto probabilmente qualcosa non funziona a dovere.
Cos’è la qualità?
Per prima cosa dobbiamo definire il concetto di qualità: la qualità è la misura di quanto una prestazione, un servizio, un oggetto, una relazione, corrispondano alle nostre aspettative.
Chiarito questo, passiamo ora a definire dei criteri: quando riteniamo che qualcosa sia di scarsa qualità? Quando invece riteniamo che la qualità sia buona? Quale influsso deve avere la qualità su altri aspetti, ad esempio sul prezzo? Ci è già capitato di accettare scarsa qualità per una specifica prestazione che costava poco? No?
Fate di nuovo tutti vedere bene bene le mani che avete appena nascosto dopo aver lanciato il sasso… Tornando alle questioni serie, risulta ovvio che definire dei criteri oggettivi e condivisi non è semplice, ed è quindi altrettanto vero che prima di definire qualcosa di scarsa qualità dobbiamo porci la domanda se stiamo valutando questo qualcosa in maniera soggettiva oppure oggettiva.
Per quali servizi paghiamo?
Possiamo elencare alcuni di questi costi ricorrenti: la cassa malati, l’imposta di circolazione, il canone di ricezione radiotelevisivo, la vignetta autostradale, le imposte a tutti i livelli istituzionali. In cambio lo Stato ci fornisce un’ampia gamma di servizi: la sanità, l’infrastruttura per i trasporti, la sicurezza, l’educazione a tutti i livelli accessibile a tutti, l’informazione mediatica, l’amministrazione della cosa pubblica, la giustizia e molto altro. Tutti questi servizi elargiscono prestazioni di qualità? Penso che la maggior parte di noi possano rispondere di sì per la gran parte dei servizi ricevuti. Tuttavia non ne siamo totalmente soddisfatti poiché non funzionano a dovere, o almeno come ci si dovrebbe aspettare da uno Stato che di sicuro non è una Repubblica delle banane…
La qualità nella sanità
Ci sono però i malati cronici tra questi servizi. Un esempio su tutti è la (mal)sanità. Comportamenti omertosi da parte dei responsabili, volti a coprire i propri errori, spesso dettati dall’arroganza e da una freddezza di calcolo impressionante… Si gioca con l’incolumità, la vita dei pazienti e si nascondono i fatti piuttosto che migliorare, contando sul fatto che i cittadini e la giustizia non possiedono le competenze necessarie per valutare correttamente i casi. Si pretende il salario per la posizione di responsabilità, ma concretamente la responsabilità non la si vuole assumere.
In questo modo si sminuisce oltretutto il lavoro di moltissimi professionisti seri, che pur mettendoci passione e impegno nella propria professione, vengono zittiti con la paura di perdere il posto di lavoro. Obbligati a fare turni impossibili, obbligati a divenire complici di un sistema gravemente ammalato e costoso. Un sistema definitivamente di scarsa qualità. Questa è la mia attuale valutazione soggettiva sulla tematica perché al momento, da privato cittadino, non posso accedere a tutti i dati oggettivi. Questo delicato tema sarà sicuramente uno di quelli che affronterò con decisione e impegno in futuro, qualora dovessi essere eletto in Gran Consiglio.
Segnalare è importante
Se avete a cuore altri servizi per i quali ritenete che la qualità non corrisponda alle aspettative e desiderate segnalarmeli, potete farlo usando il formulario di contatto presente nel mio blog, ovviamente lo scopo non è quello di aprire una caccia alle streghe. Vi ringrazio anticipatamente.