Lascio scoprire a voi perché ho deciso di intitolare questi pensieri sulla mobilità citando la famosa trilogia di film prodotta da Steven Spielberg negli anni ’80 e ’90. Visto che parlerò della terza dimensione e che si tratta di una saga composta da tre film, anche questi miei scritti saranno tre.

Situazione degli agglomerati urbani del Locarnese, Gambarogno e Bellinzonese nel 2018

La situazione attuale

Non penso sia utile spendere ulteriori energie per descrivere la mobilità ticinese che giornalmente collassa più volte, generando caos, arrabbiature, stress, perdite di tempo e inquinamento. Di fatto, la mobilità ticinese annienta la qualità di vita dei cittadini toccati da questo fenomeno. Ciclicamente vengono proposte soluzioni puntuali, le quali, purtroppo, pur risolvendo una o più parti del problema ne creano dieci altri, portando ad un peggioramento della situazione globale e rivelandosi dunque uno sperpero di denaro pubblico e privato. Siamo tutti d’accordo che qualora vi fosse una soluzione facile da attuare, verrebbe implementata immediatamente. Possiamo dunque concludere che con soluzioni facili e “populiste”, per dirlo con una parola abusata in questi periodi, non si va lontano.

Secondo me, sono mancate le vere alternative.

Di che cosa stiamo parlando?

Tutti abbiamo necessità di spostarci. Ogni giorno dobbiamo spostarci su corte distanze: per lavorare, per fare la spesa, per accompagnare i figli a scuola, ad esempio. Settimanalmente ci spostiamo su medie distanze: andiamo a trovare parenti o amici, visitiamo altre città, partecipiamo a riunioni di lavoro fuori Cantone, visitiamo i nostri clienti presso le loro sedi. Ci capita poi di spostarci su lunghe distanze, per lavoro o per divertimento. Evidentemente vi sono casi in cui questo schema cambia, a dipendenza della propria situazione personale e professionale. Si può comunque tranquillamente affermare che per l’ottanta percento di noi questa ripartizione rispecchia la realtà. Quello che anche ci accomuna è il fatto che il tempo passato viaggiando, soprattutto sulle brevissime distanze e tanto più se incolonnati in qualche ingorgo, equivale a tempo senza un vero valore aggiunto, tecnicamente definito come spreco, e dunque andrebbe ridotto al minimo, se non addirittura eliminato.

La mobilità quotidiana

Non possiamo continuare a proporre soluzioni che inseriscono ulteriori entità all’interno di un sistema stradale e ferroviario, già portato a saturazione oltre ogni limite. Continuando a procedere in tal senso, creeremo semplicemente situazioni al limite, dove ogni minimo inghippo (che sia un tamponamento, un guasto tecnico, un incidente) fa collassare completamente un sistema senza riserve, come possiamo già costatare ogni giorno. Dobbiamo dunque studiare un sistema di trasporti dalle seguenti caratteristiche: accessibile a tutti, capace di trasportare velocemente grandi quantità di persone, capillare, con tempi di attesa alle fermate ridotti, che non vada a saturare le strade, che non vada a saturare i binari, che non vada a intaccare ulteriormente gli spazi verdi, che sia sostenibile, ecologico, silenzioso, economico. Fantascienza? No, un sistema di trasporti del genere già esiste, è collaudato, ed oltre ad essere un mezzo di trasporto di massa eccezionale, è anche attrazione turistica.

La soluzione va cercata nella terza dimensione

Tranquilli, non vi parlerò né di aerei, né di elicotteri, tantomeno di soluzioni fantasiose quali i droni per il trasporto di persone (di questo vi parlerò un’altra volta).

Una possibilità è quella di procedere scendendo di quota, sottoterra: una metropolitana. Funziona in tutto il mondo, abbiamo a chilometro 0 le imprese in grado di progettare e realizzare questo tipo di progetti (aziende che già li realizzano nel resto del mondo), ma abbiamo ahimè 100 anni di ritardo rispetto ad altri paesi. Quindi, anche considerando i costi di realizzazione, dobbiamo per il momento scartarla come ipotesi valida, anche se potrebbe essere un’interessante oggetto di studio per le varie facoltà delle nostre scuole superiori.

La ferrovia sospesa di Wuppertal (foto tratta da www.schwebebahn.de)

Se non possiamo scendere di quota, allora saliamo: parola in codice, Ferrovia Sospesa. Diverse città del mondo, soprattutto in Germania, impiegano questo sistema. La più famosa è forse la Schwebebahn di Wuppertal. I vantaggi del sistema sono evidenti: la tecnologia è conosciuta, i tracciati possono essere facilmente adattati e costruiti al di sopra delle strade esistenti, senza intaccarne la capacità di passaggio dei veicoli. Addirittura, come nel caso della cittadina tedesca, i tracciati possono essere disposti al di sopra di canali e fiumi in ambiente urbano. I costi di realizzazione, considerando la tecnica impiegata di piloni e rotaie sospese, sono sicuramente minori di quelli necessari per la costruzione di gallerie, allargamento di strade e quant’altro. Anche le tempistiche di realizzazione potrebbero essere accorciate di molto. Essendo una tecnologia complementare a quella ferroviaria, su certe tratte potrebbe inoltre essere possibile sostituire i treni a corta percorrenza con questo tipo di trasporto, liberando le tratte ad alta velocità per i convogli a media e lunga distanza.

Come può essere realizzato?

Come vengono realizzati tutti gli altri grandi progetti: studiandolo con spirito critico ma innovativo, raccogliendo consensi, progettandolo e costruendolo. Sono evidentemente consapevole che la parte di raccolta dei consensi potrà risultare ostica, ma ritengo anche che un progetto simile potrebbe dare lo spunto per tornare a tirare tutti il carro dalla stessa parte, mettendo da parte campanilismi, animosità e litigiosità che non hanno fatto altro che fermare lo sviluppo della mobilità del nostro Ticino. Questo è un progetto valido per i prossimi cento anni, realizzabile in meno di una decina. Ulteriori dettagli seguiranno nei prossimi articoli. #facciamolo

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